“Certo, è vero, ho fotografato di tutto come un matto, di sopra e di sotto, da destra e da sinistra, dai quindici agli ottantacinque anni. (…) Ho sempre fotografato perché il gioco mi dava gioia e basta, con voluttà quasi amorosa. Girare intorno ad una montagna, una marina, un edificio, una persona, un volto, un rito, una folla, un parapiglia, scattandone immagini plurime è sempre stato una forma di segreto e gaudioso possesso, un atto d’amore”. *
Fosco Maraini, 1999
* La citazione è tratta dal saggio di Cosimo Chiarelli, ” ‘Una kodak dello spirito’. La poetica visiva di Fosco Maraini” in: Francesco Paolo Campione (a cura di), Teorema Maraini, Lugano, Edizioni Città di Lugano/MCL, 2008, pp. 69-79.
Universo Maraini. Un arbitrario, personale zibaldone per ricordarlo.