Una raffinata sensibilità. Luisa Pineri espone a Milano.

 

In occasione del Photofestival 2014 (ottava edizione)
LUISA PINERI
espone a Milano con una 
mostra personale:  EL Jardin 
a cura di Roberto Mutti 
 
 Scuola del Fumetto 
 Via Savona 10
Milano
Fino al 10 Giugno 
Contatti:
Luisa Pineri: www.luineri.com
 
“Quando si parla di ricerca in fotografia ci si immagina indagini insolite, tecniche complesse e, soprattutto, una voglia di stupire non sempre figlia dell’estro. Non è esattamente quello che succede quando ci si trova di fronte alle fotografie di Luisa Pineri che, al contrario, si trova perfettamente a suo agio solo quando può dar vita a una ricerca dove l’elemento dominante è la finezza. Il suo sguardo sensibile e la particolare attenzione con cui osserva la realtà le provengono da una mai dimenticata passione per le arti visive e in particolare per la pratica delle pittura sempre vicina all’informale. Quando però  utilizza la macchine fotografica acquisisce la piena consapevolezza di spostare il linguaggio su un piano diverso ma non per questo opposto a quello messo in pratica sulla tela.  In buona sostanza Luisa Pineri cambia sì il mezzo ma non il suo sguardo che va alla ricerca di frammenti di paesaggio scelti fra i meno appariscenti: tronchi d’albero, arbusti, fiori abitualmente oggetto di osservazioni distratte qui diventano elementi di una grammatica dei segni che l’autrice trasfigura in visioni dotate di un pregevole equilibrio. Le basta soffermarsi sulla sabbia di luoghi poco frequentati dagli umani per scoprire un tesoretto fatto di conchiglie, fili d’erba, orme lasciate da uccelli mattutini per scoprire le moltissime possibilità offerte dalla natura. Si tratta solo di inquadrarne una porzione così da creare combinazioni che l’autrice caratterizza facendo ricorso a un’assoluta pulizia formale. Il lavoro della fotografa è “a togliere” perché solo così è consapevole di cogliere quanto davvero le interessa, vale a dire l’essenzialità delle cose. Non è, infatti, un caso se nelle sue immagini di ritrova l’eco delicata ma incisiva cara alla cultura giapponese: i segni dei suoi paesaggi ricordano nel ritmo gli haiku, le composizioni poetiche risolte in soli tre versi, mentre le composizioni evocano quelle dei giardini di sabbia in cui ogni elemento trova una sua precisa collocazione come fosse destinato ad essere proprio lì dall’occhiuta regia del Caso.” Roberto Mutti
 

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