Una poesia per giugno. Ritornare vivi, essere vivi.

Tenersi per mano a Nishi Shinjuku. Tōkyō, aprile 2019.

 

Essere vivi

 

Essere vivi

essere vivi ora

vuol dire avere sete

essere abbagliati dal sole fra gli alberi

ricordare all’improvviso una melodia

starnutire

tenerti per mano

 

essere vivi

essere vivi ora

vuol dire minigonna

un planetario

Johann Strauss

Picasso

le Alpi

vuol dire imbattersi in tutte le cose belle

e poi

essere attenti e opporsi al male che vi si nasconde

 

essere vivi

essere vivi ora

vuol dire poter piangere

poter ridere

potersi arrabbiare

vuol dire libertà

 

essere vivi

essere vivi ora

vuol dire un cane che abbaia in lontananza ora

la terra che sta girando ora

da qualche parte il primo vagito che si alza ora

da qualche parte un soldato ferito ora

è un’altalena che dondola ora

è l’ora che passa ora

 

essere vivi

essere vivi ora

vuol dire il battito d’ali degli uccelli

vuol dire il fragore del mare

il lento procedere di una lumaca

vuol dire gente che ama

il tepore della tua mano

vuol dire vita

(1971)

 

Tanikawa Shuntarō

(n. 1931)

 

Traduzione di Maria Teresa Orsi.

 

Da: Poeti giapponesi, a cura di Maria Teresa Orsi e Alessandro Clementi Degli Albizzi,

Torino, Einaudi, 2020, pp. 31-33.

 

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