Una lettura per l’estate. Unsui nikki. 28.Lavorare con le proprie mani.

“Lavorare con le proprie mani”, acquerello di Satō Giei.

 

Lavorare con le proprie mani

 

“Chi non fa nulla, non mangia nulla!”. Il motto non vale solo per il lavoro in generale, è la struttura stessa del monastero zen. Colui che ne ha stabilito le regole, il maestro Hyakujō, continuava, a ottant’anni passati, a recarsi ai campi ogni mattina. Un discepolo si commosse e, credendo di far bene, gli nascose il suo falcetto. Il maestro restò nella sua cella, lo stomaco vuoto, e non si fece vedere ai pasti. Al discepolo sconcertato, che lo spingeva a sostentarsi, egli oppose questo motto.

Esso è all’origine dello statuto del lavoro manuale nel monastero: samu, esercizio “in movimento”, è l’equivalente dell’esercizio “in riposo”, costituito dalla meditazione seduta, zazen.

Si tratta di “scavare il kōan, ma in movimento”. Se si dice: “Chi non fa nulla, non mangia nulla!”, ciò non è per lasciar libero corso allo spirito di avarizia, né per vincolare la persona a non so quale obbligazione imposta dal di fuori: è un modo di coltivare l’autonomia propria di ognuno e che il compito forza ad appropriarsi.

Il lavoro manuale si distribuisce in “grande”, se implica che lo si faccia in montagna e in “piccolo” se si limita alla pulizia del giardino o alle pulizie dei locali. Ma sia l’uno che l’altro sono un’occasione per riunirsi, novizi e anziani, nel silenzio e nella fatica che ti fa sudare. In questi momenti è escluso che si comunichi l’uno con l’altro, anche con un sussurro, ma ci si deve sforzare di prendere su di sé il lavoro che gli altri respingono o che tutti rifiutano, e di prolungare la seduta di lavoro per sistemare il materiale, tutto ciò, come lo si scoprirà presto, rende lo sforzo ogni giorno più efficace.

 

 

 

Satō Giei

(1920-1967)

 

Fonte:

Satō Giei, Journal d’un apprenti moine zen (Unsui nikki, 1966),

traduit du japonais par Roger Mennesson, Arles, Philippe Picquier, 2010, pp. 70-71.

Edizione giapponese pubblicata da The institute for Zen studies nel 1972.

❖Mia traduzione “di servizio” dall’edizione in lingua francese.

 

➽ Maggiori informazioni sul libro e il suo autore le trovate in questa pagina:

https://www.rossellamarangoni.it/una-lettura-per-lestate-unsui-nikki-il-diario-di-un-novizio-zen.html

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