Una lettura d’estate. Unsui nikki. 4.Nottata.

“Nottata”, acquerello di Satō Giei.

 

Che ora poteva essere? Le tre? In ogni caso è in quel momento che sente:

“Hei, là! Voi, per la notte, è andata. Vi teniamo. Su, salite”.

Pensa di aver segnato un punto – dopo tutto, per dormire sarà meglio all’interno.

I sandali di paglia lasciano i suoi piedi e questi, subito bagnati nel secchio che è lì accanto, lo issano nel vestibolo fino alla piccola anticamera – quattro tatami e mezzo al massimo – che prolunga l’ingresso. Ai piedi di un montante, ha trovato posto la borsa e così anche il giovane, per il tempo necessario a placare la sua agitazione. Come si sente rivivere, così calmato!

Ben presto è l’ora dell’appello alla tavola. Ma nessun dubbio, è al pasto della sera, la “pietra medicinale”, che richiama quel segnale.

Ha preso posto in fondo alla tavola, dopo l’ultimo dei monaci, che si affrettano numerosi. Attento a imitarli,  bada ai loro modi prima di portarsi la zuppa di verdure alla bocca. Ma ecco che cade la notte, si accende una lampadina nuda che dispensa una luce fioca. 

È l’ora in cui nella testa del ragazzo sfila un carosello ininterrotto di immagini: tutte le tensioni che ha subito lungo l’intera giornata. Una giornata a testa bassa, nella postura di chi implora, con il sangue che vi gonfia la faccia e le caviglie, e che dà l’impressione di esser stato riempito di colpi.

“Ehi tu, vagabondo, hai ben finito di girovagare nel vestibolo? Su, sloggia, non voglio più vederti”.

L’hanno preso per il bavero e ricondotto alla porta, e come saluto dei colpi ben assestati che gli piovono sulla schiena. Per due, per tre volte, scosso dalla vergogna, ritorna a inchinare la schiena. Ah, che costanza la sua! Ma quale ostinazione è mai stata in grado di cancellare in questo modo lividi di cui sono colpiti il suo corpo e la sua anima?

 

 

Satō Giei

(1920-1967)

Fonte: 

Satō Giei, Journal d’un apprenti moine zen (Unsui nikki, 1966),

traduit du japonais par Roger Mennesson, Arles, Philippe Picquier, 2010, pp. 18-19.

Edizione giapponese pubblicata da The institute for Zen studies nel 1972.

❖Mia traduzione “di servizio” dall’edizione in lingua francese.

 

➽ Maggiori informazioni sul libro e il suo autore le trovate in questa pagina:

https://www.rossellamarangoni.it/una-lettura-per-lestate-unsui-nikki-il-diario-di-un-novizio-zen.html

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *