Ho rivisto la mia città.
E poi ho visto sorrisi rispecchiati sui muri dei palazzi nobili, i giochi dei bimbi con palloncini nelle mani, in piazza e sul metro.
Gli abbracci.
E amici che non vedevo da tempo o solo da poche ore – fusi nella folla colorata.
Ho visto un mare ondeggiante.
Ho rivisto la città. Sguardi attraverso un vetro e fotografie rubate, il colore delle arance e una vecchia canzone che riaffiora. La schiena di un vecchio amico che suona sul palco, davanti al mare ondeggiante (e io, io so che è un poeta); un’amica silenziosa e sorridente, oh quanto preziosa!, accanto. Un privilegio.
Poi un respiro caldo vicino.
Improvvisa, la notte. E le luci. Fra i libri che si riflettono nella vetrata scoppi di fuochi d’artificio.
Considerazioni in libertà. Occhi instancabili e occhiali appoggiati, ma solo un attimo.
Una notte che sembra un’estate.
Ho rivisto la mia città.
Capelli scompigliati e sorriso negli occhi. Un soffio, un respiro caldo vicino.