Tōkyō olimpica.

Guardando in su, nella hall del Marunouchi Building. Tōkyō, 24 agosto 2013.

Tōkyō ce l’ha fatta. Sarà città olimpica. Ancora un volta.  Amo questa città di un amore irrazionale e forse irragionevole, chissà. E questa città ogni volta che ci ritorno mi ripaga mille volte, in una scoperta continua di luoghi, cose, persone, vite.

Tōkyō mi allarga la mente, Tōkyō mi allarga il cuore. 

Frammenti rubati in giro per la città. Tōkyō, agosto 2013.

Avrò modo nei giorni prossimi di scriverne ancora. Di questa notizia appresa oggi dalla televisione francese. Di queste immagini di folle esultanti e commosse.  Ora, seduta a un tavolo in una piccola stanza parigina, gettando uno sguardo ogni tanto dalla finestra verso la Tour Eiffel appena dall’altra parte dell’avenue Suffren, vicina e illuminata, sento che ancora una volta Tōkyō e Parigi si ritrovano come unite nella mia esperienza, come un’unica città che riconosco e amo. Del resto lo avevo già scritto, proprio su queste pagine:

https://www.rossellamarangoni.it/jai-deux-amours-mon-paris-e-tokyo.html 

Ora verrà il momento della riflessione, sulle opportunità per l’economia giapponese, sui benefici per il morale del popolo giapponese, schiacciato dalla tragedia epocale del Tōhoku.

Ma per stasera almeno lasciatemi la semplice gioia, lasciatemi il ricordo delle giornate trascorse a Tōkyō solo due settimane fa, un ricordo che si assomma a quello di tante estati, di tanti viaggi. Lasciatemi il sorriso di queste strade, di questi palazzi, di questi uomini e donne che sono, essi, in realtà, Tōkyō.

Su un camion di pompieri. Nella notte di Ueno. Tōkyō 23 agosto 2013.

 

 

  

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