Una notte, dopo la prima decade dell’ottavo mese, la luna splendeva luminosissima, e Sua Maestà, che si trovava a palazzo, avendo pregato la dama Ukon di suonarle la biwa, rimase seduta a ascoltare; intorno a lei si discuteva animatamente e si rideva; solamente una persona se ne stava silenziosa, appoggiata a una colonna. Sua Maestà, avendola notata, le chiese: “Perché non parli? Di’ qualcosa, sei così triste!”. “Sto solamente contemplando il cuore della luna autunnale”. Al che Sua Maestà approvò, dicendo: “E’ proprio la risposta che mi attendevo da te”.
Sei Shōnagon
Traduzione di Lydia Origlia.
* Note del guanciale (Makura no sōshi), Milano, SE, 1988, p. 108.