Si tratta di una delle più belle vedute di Edo sotto la neve, celebre per i suoi colori brillanti sotto i fiocchi che cadono.
Sulla destra sale la dolce pendenza della collina di Atago, e proprio per questo l’agglomerato di case sullo sfondo è chiamato Atagoshita, ossia “sotto il monte Atago”. In primo piano, sotto la collina, è un boschetto di bambù, i cui tronchi flessuosi si piegano sotto il peso della neve. Caratteristico punto di riferimento per gli abitanti del quartiere, il boschetto era stato piantato a protezione apotropaica per la residenza del daimyō di Minakuchi, la cui imponente costruzione occupa la parte sinistra della stampa. I bambù sono infatti collocati a nordest dello yashiki (residenza), una direzione pericolosa da cui entravano i demoni. Secondo le teorie geomantiche di origine cinese (che avevano dato origine a innumerevoli tabù direzionali nei secoli antichi e a una serie di superstizioni che ancora sussistevano all’epoca di Hiroshige) era quella la direzione in cui si trovava Kimon, “la porta dei demoni”, appunto. La strada che correva lungo le mura della residenza del daimyō, ma dalla parte opposta a quella dipinta, e quindi fuori dalla vista di chi osserva, prendeva il nome di Yabu, ossia “boschetto”.
L’atmosfera generale della scena è quella ovattata di una giornata invernale in cui la neve cade copiosamente. Sulla sinistra, alcuni personaggi che si riparano sotto i loro ombrelli di carta o si accontentano di ampi copricapi di paglia, camminano rasente il muro, quasi a cercare un riparo. Sulla neve, i loro kimono creano macchie di colore. Fra di loro, quasi inavvertito, un cane bianco avanza, confondendosi nel bianco del selciato. A destra, invece, avanzano in lontananza delle figure, alcune delle quali coperte dei caratteristici mino, i mantelli di paglia che venivano utilizzati dai contadini per ripararsi dalle intemperie. Più piccolo e lontano, un portatore sembra inclinarsi sotto il peso del suo carico.
Il blu intenso del canale spezza l’omogeneità della scena di neve; punteggiato dai fiocchi che continuano a cadere, compie una curva che sembra essere ripresa nel cielo dalla curvatura dei rami di bambù, protesi verso l’azzurro. Sull’orizzonte rosa dell’alba contro cui si stagliano gli alberi dai profili innevati, tre uccellini intrecciano i loro voli, animando serenamente la scena.
Andō Hiroshige (1797-1858), Meisho Edo hyakkei (Cento vedute di luoghi famosi di Edo, 1856-1858).