Una lettura d’estate. Unsui nikki. 5.Partire al mattino.

“Partire al mattino”, acquerello di Satō Giei.

 

Nella stanza regna un odore di muffa molto marcato. Forse sono vari giorni che nessuno vi abita. Il fatto che si chiami “camera per la notte” non può che essere interpretato che in un solo modo: chi la occupa la sera la libera al mattino. Un regolamento completa l’ingiunzione: pende proprio dal soffitto ma, ahimè, le parole sono un una calligrafia indecifrabile per lui e dunque prive di senso…

La lanterna diffonde una luce da poco. È distolto dai suoi pensieri dal monaco che gli tende un vassoio rosso con una semplice tazza di tè e un dolcetto zuccherato.

“Il tè di benvenuto – dice l’uomo mentre allo stesso tempo gli presenta il registro degli “ospiti di passaggio”.

Sono circa le otto di sera. Il monaco ha portato una lanterna, proprio utile al nuovo venuto che, in ogni caso, pena a scrivere il suo nome, il luogo esatto dove abita e il tempio che ha frequentato prima di partire.

Durante la serata riceve una coperta sottile e gli viene raccomandato:

“Un colpo sarà battuto sulla tavola a martello.* È il segnale che avrete l’autorizzazione a dormire”.

Inutile pena: troppi topi fanno baldoria e l’angoscia lo prende davanti a l’ignoranza di quello che lo aspetta, di modo che non riesce a chiudere occhio.

All’alba, una volta sorbita la colazione, innaffiata da una tazza di tè davvero apprezzata, viene congedato in questi termini:

“Quando lo desiderate, sarà il momento di partire”.

Ha rivestito la sua tenuta da viaggio per andare a rimettersi in posizione là fuori. Sa bene come passerà questa nuova giornata: simile in tutto e per tutto alla vigilia, non sarà che una lunga mortificazione.

 

Satō Giei

(1920-1967)

Fonte: 

Satō Giei, Journal d’un apprenti moine zen (Unsui nikki, 1966),

traduit du japonais par Roger Mennesson, Arles, Philippe Picquier, 2010, pp. 20-21.

Edizione giapponese pubblicata da The institute for Zen studies nel 1972.

❖Mia traduzione “di servizio” dall’edizione in lingua francese.

*È il moppan, è una spessa tavola in legno, appesa all’esterno di un padiglione,

che viene colpita da un martelletto per segnalare i momenti importanti della giornata.

 

 

➽ Maggiori informazioni sul libro e il suo autore le trovate in questa pagina:

https://www.rossellamarangoni.it/una-lettura-per-lestate-unsui-nikki-il-diario-di-un-novizio-zen.html