Riposo
L’ostacolo, alla fin fine, è stato superato, e non era uno dei più facili: Yōkan è riuscito ad avere il suo tatami, l’ultimo della fila. Questa allinea quindici postazioni lungo il muro della sala di meditazione e culmina con la stuoia del cerimoniere. Questo tatami è per il monaco il suo cielo e la sua terra, l’universo su cui d’ora in avanti si svolgerà la sua vita.
Dal soffitto pende una tavoletta che indica, postazione dopo postazione, il monaco che la occupa. Dietro a una tenda nera, si può riporre su un ripiano il materasso (futon) che si dispiegherà per il riposo notturno. Un altro ripiano è previsto più sotto, su di esso sono sistemati i libri dei sutra e la bisaccia delle offerte. La veste si appende alla sottile pertica di bambù, supporto comune e, per finire, una nicchia serve da scaffale per gli oggetti di uso quotidiano: ed ecco fatto velocemente il giro del mobilio del monaco.
Il suo vicino, più anziano, glielo ha consigliato: disfare la sua borsa da pellegrino e sistemare il suo esiguo bagaglio nel luogo indicato gli ha preso davvero poco tempo. I beni di un monaco sono ridotti per principio allo stretto necessario, in modo da liberarlo da ogni desiderio di possesso, questo despota assoluto del cuore dell’uomo, e da preservare intatta la libertà di peregrinazione, quella “delle nubi che passano e dell’acqua che scorre”.
Tre altri novizi arrivati da fresca data hanno, come lui, scelto di piantare il loro bastone da pellegrino all’inizio di una nuova “tranquilla dimora estiva” (u-ango).* Loro quattro soli formeranno il gruppo dei novizi, la promozione annuale. Animati da una potente volontà di riuscire che li legherà insieme, si sproneranno e si aiuteranno a vicenda fino a diventare i migliori compagni sulla Via.
Satō Giei
(1920-1967)
Fonte:
Satō Giei, Journal d’un apprenti moine zen (Unsui nikki, 1966),
traduit du japonais par Roger Mennesson, Arles, Philippe Picquier, 2010, pp. 28-29.
Edizione giapponese pubblicata da The institute for Zen studies nel 1972.
❖Mia traduzione “di servizio” dall’edizione in lingua francese.
*Un periodo di studio e pratica intensiva che dura dai 90 ai 100 giorni e si tiene due volte l’anno e che ricorda i ritiri del Buddha e della suoi discepoli durante la stagione del monsone.
➽ Maggiori informazioni sul libro e il suo autore le trovate in questa pagina: