Scelgo questa bella stampa di ambientazione invernale per iniziare il nostro percorso attraverso gli “aspetti della luna” di Yoshitoshi, una serie di stampe affascinante che permette un incontro ravvicinato con alcuni personaggi importanti della storia, della cultura, delle leggende del Giappone.
Fujiwara no Kintō (966-1041), conosciuto anche come Shijō-dainagon dal suo grado di corte, fu un consigliere di stato presso la corte Heian. Fu uno studioso e musicista, ma soprattutto fu un poeta molto ammirato dai suoi contemporanei. La sua fama come autore di versi in lingua cinese e in lingua giapponese fece sì che venisse citato dalla stessa Murasaki nel Genji monogatari. Egli compilò numerose antologie poetiche e compose alcuni trattati nei quali classificò i componimenti poetici secondo il proprio gusto, quello stesso gusto che gli fece stabilire una delle amate liste di poeti della letteratura giapponese, quella dei Sanjūrokkasen (I 36 migliori poeti dell’antichità).
Il poeta viene ritratto da Yoshitoshi al centro della scena, tutta giocata sul contrasto fra il nero dell’ampio costume di corte (da cui emerge l’orlo violaceo degli ampi pantaloni) e il candore della neve che tutto ha ricoperto, nel cortile della residenza imperiale. La figura monumentale di Kintō, che sembra assorto in chissà quali pensieri, è illeggiadrita dal gesto elegante che compie: appoggiare su un ventaglio aperto un ramo di pruno appena colto dall’albero che si intravede dietro la balaustra del padiglione. Questo gesto veniva abitualmente compiuto all’atto di offrire un waka accompagnandolo con un ramo fiorito, spesso dopo una notte trascorsa insieme a una dama, dopo averla lasciata all’alba per ritornare alla propria residenza. È forse per qualcuno, il ramo colto da Kintō, o è semplicemente un omaggio alla luna di cui scorgiamo solo il riverbero sulla superficie baluginante della neve che tutto ricopre? E se il pruno è il primo fiore a sbocciare, l’omaggio allora è anticipatore della primavera…
In alto, a destra, un waka di Kintō sembra dare un senso più chiaro alla scena:
Avvolto
nel luccicante biancore
della notte di luna,
divido la neve e
strappo fiori di susino.