Amici,
sento che in queste ore di dolore e di sgomento non mi è possibile restare attaccata al video del computer passando da un notiziario all’altro, dipendendo dai mezzi di informazione, dal loro bilancio inesorabile di morte e distruzione e rimanendo inerte, senza forze, senza parole.
Ho ricevuto tanto dal Giappone. Rappresenta la passione di una vita per me e per voi che leggete, forse, il campo di studi prediletto, un luogo amato, il paese degli affetti o semplicemente il mondo del lavoro, degli affari. Comunque sia, tutti noi dobbiamo della riconoscenza al Giappone e al suo popolo, per tutto quello che abbiamo ricevuto, per tutto quello che ci è stato dato, anche se fosse solo per aver nutrito il nostro immaginario o forgiato le nostre passioni.
È forse venuto il momento di dimostrarla, questa riconoscenza, sostenendo il popolo giapponese in questi giorni di dolore, dimostrando la nostra vicinanza solidale. La nostra ammirazione per la dignità con cui i Giapponesi stanno affrontando questa tragedia non deve fermarci: dobbiamo dimostrare che non sono soli. Che possono contare sul nostro sostegno, sul nostro aiuto, sul nostro pensiero partecipe.
Troviamo insieme un modo per far sentire che il dolore è condiviso e che condiviso sarà anche il peso, l’impegno, l’aiuto a ricominciare.