Ai tempi di Hiroshige, l’acquedotto del Tamagawa (Tamagawa jōsui) conduceva la maggior parte dell’acqua potabile di Edo in un percorso lungo circa 50 chilometri. Lungo il corso del canale, scavato nel 1654 per convogliare verso la capitale le acque che dal fiume Tama venivano poi raccolte nel lago-serbatoio Okutama, attorno al 1730 furono piantati numerosi ciliegi. Questa misura venne presa non solo per motivi estetici ma anche per motivi di carattere pratico: le radici degli alberi rafforzavano l’alzaia. Non solo. Si credeva che i petali e le foglie di ciliegio avessero delle proprietà antitossiche e che quindi potessero contribuire a mantenere la purezza delle acque.
La scena tratteggiata dall’artista nella stampa ritrae con vivacità la passeggiata dei chōnin sotto gli alberi in fiore, uno hanami illuminato dal chiarore delle chiome contro l’azzurro del cielo.
Andō Hiroshige (1797-1858), Meisho Edo hyakkei (Cento vedute di luoghi famosi di Edo, 1856-1858).