Da qualche parte, qualcuno stava cantando. La pioggia batteva sulla strada. Una pioggia fitta. Una pioggia disgustosa. Una pioggia che mi innervosiva. Una pioggia senza forma. Pioggia fantastica. Povera pioggia. Pioggia che non c’è nemmeno un ambulante in giro. Pioggia che ti ci vorresti impiccare. Pioggia che ci vorresti bere sakè. Pioggia che ci vorresti bere sakè perché sei una donna. Pioggia che ti senti eccitata. Pioggia che vorresti fare l’amore. Pioggia come mia madre. Pioggia come una figlia illegittima. Nella pioggia io semplicemente cammino, senza sosta.
Hayashi Fumiko
(1903-1951)
Da Hōrōki (Diario di una vagabonda, 1928-1929). Traduzione di Paola Scrolavezza. Citato in Paola Scrolavezza, “Hayashi Fumiko: l’identità nomade” in Hayashi Fuiko, Lampi, Venezia, Marsilio, 2011, p. 24.