Watashi wa maiochiru ko no ha
mata fumu kutsu no ura.
Watashi wa kusatta tamago
mata sore o idaku kugui.
Watashi wa yukiore no oto
mata tsumoru yuki.
Watashi wa kugi no saki
mata nagareru dozaemon.
Watashi wa yaketa hibashi
mata nigiru te no hira.
Watashi wa iwa no naka
mata iwa no soto.
Watashi wa soko no nai tsurabe
mata sore de kumu otoko.
Io sono la foglia che cade,
e la suola della scarpa che la pesta.
Io sono l’uovo fradicio
e il cigno che lo cova.
Io sono il ramo spezzato
dal peso della neve,
e la neve che lo preme.
Io sono la punta del chiodo
e la capocchia del chiodo.
Io sono la corrente del fiume
e il corpo d’annegato che trascina.
Io sono le molle roventi
e la mano che le stringe.
Io sono l’interno della roccia
e il suo esterno.
Io sono il secchio senza fondo,
e l’uomo che attinge acqua con quello.
Takano Kikuo
(1927-2006)
Traduzione di Paolo Lagazzi e Matsumoto Yasuko.