Un tanka per maggio.

Utagawa Hiroshige (1797–1858), Papaveri dipinti su un tanzaku (part.).

ああ皐月(さつき)仏蘭西(フランス)の野は火の色す
君も雛罌粟(こくりこ)われも雛罌粟(こくりこ)

Ā satsuki

Furansu no no wa

Hi no iro su

Kimi mo kokuriko

Ware mo kokuriko.

 

Oh, mese di maggio!

I campi di Francia

sono tutti un fuoco.

Tu pure, un papavero.

Io pure, un papavero.

 

Yosano Akiko

(1878-1942)

Nel 1912 la poetessa Yosano Akiko affronta un viaggio solitario e arduo sulla Transiberiana per poter raggiungere a Parigi il marito Tekkan, anch’egli poeta che, caduto in grave depressione, vi si è recato per distrarsi. Pur di stare anche solo per poco con l’uomo che non smetterà mai di amare, Akiko non si risparmia allo scopo di raccogliere abbastanza denaro per raggiungerlo, dopo aver lavorato instancabilmente arrivando a calligrafare versi su piccoli paraventi da mettere in vendita per raggranellare la somma che aveva permesso di finanziare il viaggio e il soggiorno parigino dell’amato Tekkan.

In Europa, Akiko scopre nuovi paesaggi, vive nuove emozioni, incontra artisti e intellettuali. E compone poesie come questa, ancora amatissima in Giappone. 

 

Ecco la bella traduzione francese di Claire Dodane, una delle maggiori studiose della poetessa e sua biografa:

Joli mois de mai
dans les champs de blé français

aux couleurs de feu…

Coquelicot mon amant –

coquelicot moi aussi !

Kiyokata Kaburagi (1886-1972), Keshi no hana (Papaveri, 1913), stampa su matrice di legno.