Nella foresta di Nikkō una fila di Jizō bosatsu accanto ad un fiume impetuoso. Il muschio ricopriva ogni cosa nel buio del bosco e, nel buio, spiccava il rosso dei bavaglini che qualcuno aveva fatto indossare alle statue, perché Jizō, si sa, protegge i bambini.
Pur rovinato dalle intemperie, assalito dal muschio, consumato dal tempo, quel volto mi appariva di una grande dolcezza. E ancora mi appare così, nel ricordo.
Un’espressione piena di calma, dei tratti di una certa bellezza. Quello di cui ci vorremmo circondare in questi giorni.
Quello di cui abbiamo bisogno, oggi.