Oggi, 6 agosto, a 75 anni da Hiroshima, ricordo i Maruki.

Conoscete Toshi e Iri Maruki? Conoscete gli Hiroshima Panels?

 

I pannelli di Hiroshima di Maruki Iri e Toshi.

原爆の図

Tre giorni dopo il bombardamento atomico giungono a Hiroshima il pittore Maruki Iri (1901-1995), artista di pittura tradizionale, e la moglie, Toshi (1912-2000), pittrice anch’essa. Ciò che videro nella città distrutta li colpì così profondamente da trasformarne la vita: riparata la loro casa, soccorsi i feriti e cremati i morti, i due artisti tornarono a Tōkyō. Sopraffatti dall’orrore di cui erano stati testimoni, i Maruki riuscirono solo dopo tre anni a iniziare il loro progetto di creare opere d’arte che avrebbero comunicato il desiderio che tutte le armi nucleari fossero bandite dalla faccia della terra: “A quel tempo non riuscivamo a pensare ad altro se non a quello che avevamo visto”.  

La loro prima opera, dal titolo La bomba atomica è colpita dalla censura che li costringerà a cambiarne il titolo in “6 agosto 1945”. “Iniziammo a dipingere i nostri corpi nudi per riportarci alle immagini di quei giorni, e altri vennero a posare per noi perché stavamo dipingendo la Bomba Atomica. Novecento disegni vennero assemblati per creare i primi dipinti. Mentre pregavamo per rendere omaggio ai morti con la fervente speranza che non accadesse mai più, realizzammo che anche se avessimo disegnato e dipinto per tutta la vita, non avremmo potuto dipingerli tutti. Una bomba atomica in un unico istante aveva causato la morte di tante persone quante non ne avremmo mai potute dipingere. La radioattività permanente e la malattia delle radiazioni stanno causando anche ora la sofferenza e la morte di molte persone. Mentre dipingevamo, attraverso i nostri dipinti, questo pensiero percorreva ancora e ancora le nostre menti”.

Con un realismo poetico intriso di estetica giapponese tradizionale, i due artisti dipinsero, su grandi paraventi, dei pannelli monumentali (ognuno misura 1,8 metri x 7,2 metri) che ritraevano la gente di Hiroshima e Nagasaki al momento del bombardamento atomico, il 6 e 9 agosto 1945. Nel 1956 avevano completato dieci pannelli, ma l’intero progetto (15 pannelli in tutto) richiese trentadue anni circa e fu terminato solo nel 1982. 

Praticamente sconosciuti in Europa, i Genbaku no zu, “Pannelli della bomba atomica”, per l’impatto sulle coscienze e la forza del messaggio umanista e pacifista che li anima, sono stati paragonati a Guernica di Picasso e hanno valso ai due pittori la candidatura al premio Nobel per la Pace nel 1995.

Nel 1967 i due artisti fondarono a Higashimatsuyama, nella prefettura di Saitama, poco lontano da Tōkyō, la Maruki Gallery for the Hiroshima Panels, dove sono conservati i pannelli dedicati all’olocausto atomico e altri dedicati a Nanchino, a Auschwitz, alle stragi dei prigionieri di guerra. La galleria custodisce il messaggio di pace di Iri e Toshi Maruki  destinato alle generazioni future.

Maruki Toshi continuò anche dopo la morte del marito la sua instancabile missione di attivista e testimone attraverso la pubblicazione di numerosi libri per bambini, uno dei quali, Hiroshima no pika, è stato tradotto in italiano e pubblicato nel 1991 dall’editore Pierluigi Perosini di Zevio (Verona) con il titolo Il lampo di Hiroshima.

 

I 15 Pannelli di Hiroshima:

1. Fantasmi (幽霊, Yūrei, 1950)

2. Fuoco (火, Hi, 1950)

3. Acqua (水, Mizu, 1950)

4. Arcobaleno(虹, Niji, 1951)

5. Ragazzi e ragazze (少年少女, Shōnen shōjo, 1951)

• 6. Deserto Atomico(原子野, Genshi-no, 1952)

7. Foresta di bambù (竹やぶ, Takeyabu, 1954)

8. Soccorso (救出, Kyūshutsu, 1954)

9. Yaizu (焼津, Yaizu, 1955)

10. Supplica (暑名, Shomei, 1955)

11. Madre and Figlio(母子像, Boshi-zō, 1959)

12. Lanterne fluttuanti (とうろう流し, ”Tōrō nagashi, 1969)

13. Morte di prigionieri di guerra americani (米兵捕虜の死, Beihei-horyo no shi, 1971)

14. Corvi (からす, Karasu, 1972)

15. Nagasaki (長崎, Nagasaki, 1982)

 

📌Per saperne di più visitate il sito della galleria Maruki: https://marukigallery.jp/en/

Dalla copertina del libro di Maruki Toshi, Il lampo di Hiroshima (Hiroshima no pika, 1980).