Capita a volte di svegliarsi e di sentirsi un po’ Sei Shōnagon: in vena di affermare con sicurezza ciò che amiamo e ciò che odiamo, ciò che ci irrita e ciò che ci appassiona.
E’ lo spirito del monozukushi (la lista esaustiva) che si è impossessato di noi e non se ne va, finché quella lista, neanche fossimo una dama di corte di periodo Heian o un austero letterato di fine periodo Kamakura come Kenkō Hōshi… E allora lasciamoci andare a questo gioco. Lasciatemi divertire. Tanto, appunto, è solo un gioco.
***
E’ un’estate di lettura feroce, forse per sfuggire al caldo, per ritrovarmi in storie che rinfrescano come bere a una nuova sorgente.
Da giugno a oggi, in ordine di lettura, la lista è questa:
- Jane Austen, Northanger Abbey
- Jane Austen, Persuasione
- Jane Austen, Ragione e sentimento
- Jane Austen, Mansfield Park,
Patrick Modiano, Romans nell’edizione “Quarto” Gallimard:
- Villa triste (rilettura)
- Livret de famille
- Rue des boutiques obscures (rilettura)
- Remise de peine
- Chien de printemps
- Dora Bruder (rilettura)
- Accident nocturne
- Un pedigree (rilettura)
- Dans le café de la jeunesse perdue
- L’horizon (rilettura)
- Higuchi Ichiyō, Acque torbide (Nigorie)
- Nina Berberova. C’est moi qui souligne
- Tayama Katai, Il futon
- Itō Seikō, Radio Imagination (in lettura)
- George Eliot, Middlemarch (in lettura)
E in attesa sul comodino…
- Ishikawa Jun, Fugen ! Tôkyô, années 1930
- Ferenc Karinthy, Epepe