Il sacro Yachihoko, per prendere in sposa Nunakaha, principessa delle terre di Koshi, viaggiò fino alla casa di lei e intonò una canzone…
La principessa Nunakaha dalla stanza, senza aprire la porta, intonò due canzoni:
Otto migliaia di lance
tanto è sacro sua altezza
il cuore mio di donna tenera erba
è anche esso un uccello, vola fra costa e mare
mi appartiene ora, sarà tuo fra poco
non abbatterlo.
Messi celesti
queste parole come tramandiamo cantiamo.
Verdi i monti
dove il sole scende
tenebrosa gemma la notte in desiderio
e luce il tuo sorriso raggiante
le tue forti braccia bianche
la soffice neve dei miei seni intatti
toccheranno al ritmo del fluire di sguardi
mani preziose preziose mani stringeranno
e lungo, un centellinato godimento cederà al sonno.
Non regalare dunque fretta all’amore.
Otto migliaia di lance
tanto è sacro sua altezza.
Queste parole come tramandiamo cantiamo.
Traduzione di Paolo Villani.
Da: Kojiki. Un racconto di antichi eventi, a cura di Paolo Villani, Venezia, Marsilio, 2006, p. 57.
Dedicato ai corsisti del corso sulla poesia waka iniziato ieri, 16 febbraio, alla Libreria Utopia di Milano.