Kamata, a sud di Ōmori, era un’area rinomata per la coltivazione dei pruni. Più che per la deliziosa bellezza dei boccioli primaverili, però, la zona era apprezzata per i gustosi frutti che maturavano all’inizio dell’estate.
L’atmosfera resa da Hiroshige in questa stampa è quella delle lente passeggiate sotto i rami fioriti dalla delicata bellezza. Una scena colma di dolcezza e in cui il colore tenue dei fiori cattura lo sguardo dello spettatore, mentre in primo piano, con un’ardita presa di scorcio, entra in scena uno yamakago o “palanchino di montagna”, un tempo usato in Giappone per il trasporto dei viaggiatori e ancora adesso osservabile, raro esempio, presso alcuni santuari shintō dello Shikoku, soprattutto sulle lunghe e ardue scalinate d’accesso alle strutture che si trovano in posizione elevata.
Appeso non si sa dove, il palanchino sembra essere stato frettolosamente abbandonato da un passeggero in vena di sgranchirsi le gambe dopo essere sballottato dai due portatori lungo la vicina Tōkaidō, la celebre strada che all’epoca univa Edo, la capitale shogunale, a Kyōto, la capitale imperiale.
Andō Hiroshige (1797-1858), Meisho Edo hyakkei (Cento vedute di luoghi famosi di Edo, 1856-1858).