Quelle monache sorridenti al Kenchō-ji, come potrò dimenticarle? Sembravano scivolare sull’acciottolato con leggerezza, voltandosi con grazia per attendersi, chiacchierando all’uscita dal grande raduno. Dovunque, fra i venerabili padiglioni antichi, si muovevano a piccoli gruppi, rallegrando con la loro presenza – ai nostri occhi giocosa – con i loro bisbigli e i loro sorrisi, l’austerità dei luoghi.
Non dimenticherò il loro volteggiare lieve. Lo spirito giocoso e irriverente dello zen dei grandi maestri del passato sembrava rivivere sotto l’antico sanmon.
Le foglie gialle dei ciliegi erano per noi presagio dell’autunno.