Ricordo che era il giorno in cui si celebra la nascita del Buddha con una festa di fiori e bambini.
Hana matsuri, lo chiamano.
Avevamo ascoltato i loro canti nello spiazzo davanti al Sensōji, fra i flash dei genitori e dei maestri, avevamo bevuto lo amacha, il dolce té che ricorda l’ambrosia scesa dal cielo sul Buddha bambino e ne avevamo versato un mestolo sulla statuina di Shakyamuni circondata di fiori; avevamo ricevuto in dono delle orchidee splendide, sbirciato le bancarelle e vissuto l’atmosfera della festa. Poi, da Asakusa, ci eravamo incamminati sul ponte guardando dall’altra parte del Sumidagawa, verso lo Sky Tree, svettante novità per noi, lontani per troppo tempo da Asakusa.
Ma all’imboccatura del ponte qualcosa ha attirato la mia attenzione. Un semplice tombino. Fiore di ciliegio sbocciato all’improvviso ai nostri piedi.
Per Anna.