ricordo il celebre incipit dello Heike monogatari…
Nei rintocchi della campana del tempio di Gion riverbera la transitorietà del tutto.
Il trascolorare dei fiori degli alberi di sala mostra che tutto ciò che prospera è destinato a perire.
Gli orgogliosi certo non durano, del tutto simili al sogno di una notte di primavera.
Anche i prodi saranno infine travolti proprio come polvere davanti al vento.
Lo Heike monogatari (Storia degli Heike) è un racconto epico di autore anonimo che risale al XIII secolo e ripercorre le vicende storiche comprese nel periodo fra il 1131 e il 1191.
È l’esempio più fulgido del genere letterario del gunki monogatari o “racconto di guerra”. È il racconto epico degli avvenimenti che hanno sconvolto gli assetti politici e sociali del Giappone nella seconda metà del XII secolo. Nella prima parte si assiste all’irresistibile ascesa dei Taira (Heike) dopo la guerra di Hōgen (Hōgen no ran, 1156) e quella di Heiji (Heiji no ran, 1160) quando conquistarono la supremazia sul clan rivale dei Minamoto (Genji), fino alla morte di Kiyomori (1181); nella seconda e nella terza parte protagonisti sono invece i Minamoto, la loro rivolta, la sconfitta definitiva dei Taira nella battaglia navale di Dan no ura e l’instaurazione di un nuovo sistema politico con la creazione del governo guerriero (bakufu) degli shōgun a Kamakura per opera di Minamoto no Yoritomo (1147-1199).
In italiano lo Heike monogatari non è mai stato tradotto, mentre ne sono stato pubblicate traduzioni in lingua inglese (The Tale of Heike, edited by Helen Craig McCullough, Stanford University Press, Stanford, 1988) e in lingua francese (Le Dit des Heike, traduit du japonais et présenté par René Sieffert, Pof, Paris, 1976 et Editions Verdier, Lagrasse, 2012).