Io quelli che sbadigliano li ammazzerei. Ce n’è in giro un mucchio. “Adesso cosa si fàaah?” Ma guardati intorno, testa di cazzo! Io mi eccito solo a pensarci. Chiediti: “E adesso, quante stramaledette cose non potrò fare?” Chiediti questo, se mai.
(…)
L’ultima cosa a morire non è la speranza, sai, è la voglia di chiacchierare.
Che in fondo è una speranza anche quella. Che le cazzate ci sopravvivano, voglio dire… E guarda che è meno tremendo di quanto possa sembrare. Senza cazzate non ti senti a casa. Pensaci. Sono come l’acqua per i pesci rossi.
Balle, d’accordo, ma la verità è che se ne possono fare o dire milioni, di cose. (…) Milioni cose, si possono fare, non esagero. (…)
Mi spiego? Perché, dammi retta, si possono fare milioni di cose anche in una notte. In una notte sola. Anche stanotte, su questo disastro a motore. Vedrai.
(Emilio Tadini, Eccetera, Torino, Einaudi, 2002)
E poi?, direte. E poi non è finita. C’è anche la musica. E siccome questo è il tempo dei cambiamenti, il tempo della chiusura dei libri, il tempo della resa dei conti, il tempo della rinascita, insomma – proprio adesso accade di ascoltare una vecchia canzone, di ricordarne la musica. Perfetta, perchè ,perfetti erano i momenti, le fughe, i discorsi, le serate, le notti. Perfetta perchè sembra composta un momento fa. O forse, domani. Con ancora tutto da fare, tutto da scoprire.
E dunque, buon compleanno.
Afterglow
Like the dust that settles all around me,
I must find a new home.
The ways and holes that used to give me shelter,
Are all as one to me now.
But I, I would search everywhere
Just to hear your call,
And walk upon stranger roads than this one
In a world I used to know before.
I miss you more.
Than the sun reflecting off my pillow,
Bringing the warmth of new life.
And the sounds that echoed all around me,
I caught a glimpse of in the night.
But now, now I’ve lost everything,
I give to you my soul.
The meaning of all that I believed before
Escapes me in this world of none, no thing, no one.
And I would search everywhere
Just to hear your call,
And walk upon stranger roads than this one
In a world I used to know before.
For now I’ve lost everything,
I give to you my soul.
The meaning of all that I believed before
Escapes me in this world of none,
I miss you more.
(Genesis)
http://www.youtube.com/watch?v=mN0jJcCqVqg&feature=fvwrel
E questa, invece, la ascolterete. Senza parole (corse in auto nella città di notte, fabbriche abbandonate, impronte di bicchieri di birra su vecchi tavoli, piccole sigarette estratte da un scatola d’argento, telefonate interminabili da una cabina in via delle Ore, sciarpe svolazzanti e gradini saliti a due a due e ancora, ancora, la città di notte).