Tre gigantesche carpe fluttuanti a definire la prospettiva e sullo sfondo il panorama dei tetti della capitale shogunale. La vista spazia sull’area di massima concentrazione delle residenze dei daimyō a Edo, da Surugadai sulla sinistra fino a Banchō, in lontananza. E’ il 5 maggio, la festa dei bambini: sugli yashiki dei clan guerrieri sventolano gli stendardi mentre sulle case dei mercanti e del popolino della città sono le carpe a fluttuare a imitazione degli stendardi, il cui uso è proibito ai semplici chōnin.
Stendardi e carpe ricordano la leggenda di origine cinese di un pesce tanto forte da riuscire a risalire una cascata, esempio di resistenza e tenacia proposto ai maschietti di ogni classe, guerriera o mercantile che sia.
Sul paesaggio dai tenui colori primaverili, oltre il fiume, oltre l’erba giovane dell’argine e i tetti su cui spicca la macchia bianca degli alti stendardi, svetta il cono perfetto del Fujisan contro il rosa dell’alba.
Andō Hiroshige (1797-1858), Meisho Edo hyakkei (Cento vedute di luoghi famosi di Edo, 1856-1858).