“Il mattino del bombardamento la mia famiglia andò a Urakami a cercare mia sorella. Non riuscii a trovare altro che cadaveri. C’erano cadaveri dappertutto, a destra, a sinistra e di fronte a me. Circondata da tutti questi cadaveri rimasi immobile, incapace di fare un altro passo. Mi sentivo tanto girare la testa che fui sul punto di svenire. Il suolo bolliva come una padella sul fuoco, dopo essere stato lambito dalle fiamme, e noi continuammo ad andare avanti guardando i volti di ognuna delle vittime che si trovavano in terra davanti a noi. Ma nonostante tutti i nostri sforzi non riuscimmo a trovarla.”
Yoko Fukabori, Nagasaki, alunna di scuola elementare.
Testimonianza citata in
Naomi Shono, L’eredità di Hiroshima, Assisi, Cittadella, 1988, p. 32.
Io non dimentico Nagasaki.