Kaze, ombra. Una mostra alla galleria Paraventi giapponesi di Milano.

Pietro Coletta, Spirale, 2011, legno bruciato e ferro, 103x72 cm Foto Matteo Zarbo

 

La Galleria PARAVENTI GIAPPONESI – GALLERIA NOBILI

in collaborazione con

Fortunagoinarte
 

ha il piacere di invitarVi a

OMBRA

KAGE

6 novembre – 4 dicembre 2014
inaugurazione giovedì 6 novembre ore 18.30

a cura di
Matteo Galbiati e Raffaella Nobili

opere di Pietro Coletta, Marco Grimaldi, Asako Hishiki, Fukushi Ito, Takimoto Mitsukuni,
Ayako  Nakamiya, Patrizia Novello, Pietro Pasquali, Valdi Spagnulo
 

La Galleria Paraventi Giapponesi- Galleria Nobili ha il piacere di presentare a Milano OMBRA | KAGE |  , mostra liberamente ispirata a Il Libro d’ombra (陰翳礼讃), saggio sull’estetica del quotidiano, scritto da Tanizaki Juni’chiro e pubblicato in Giappone nel 1933.
La collettiva proposta di artisti giapponesi e italiani è stata realizzata grazie al supporto e contributo del Comune di Fortunago e dell’associazione Fortunagoinarte e, concepita per essere sviluppata a tappe, il primo appuntamento si è svolto lo scorso mese di agosto presso gli spazi della sala consigliare del borgo medioevale, un luogo di incontri e mostre d’arte che vanta una storia espositiva ventennale e che ha visto avvicendarsi alcuni trai i protagonisti maggiori dell’arte contemporanea.
La seconda tappa, che prevede un nuovo allestimento presso la Galleria Nobili, aprirà il prossimo 6 novembre 2014 con l’inedita presenza di alcune opere degli artisti presenti nella prima fase e l’inserimento dello scultore Takimoto Mitsukuni.
Tanizaki scrive Il libro d’ombra nel 1933, periodo in cui la società tradizionale giapponese stava mutando notevolmente sotto l’influsso di modelli estetici occidentali, ravvisabili nella nuova e cangiante  fisionomia urbana.  L’irruzione della luce elettrica, a discapito di sistemi di illuminazione più desueti, cambia inevitabilmente l’impressione del mondo cui l’autore è uso. Il rapporto tra la percezione di luce e ombra in Occidente ed Oriente è il pretesto usato da Tanizaki per indagare i cambiamenti in corso. La luce moderna è sentita come accecante rispetto alla penombra degli interni tradizionali giapponesi, dove i materiali e gli oggetti tipici di uso quotidiano quali paraventi in foglia d’oro, ceramiche vissute e cristalli resi opachi dal tempo, vibrano e sono nobilitati da diversi toni e gradi d’ombra.
Quanto gli occidentali cercano luce e chiarezza privilegiando la vista come senso cardine, così gli orientali sviluppano nelle arti e nella letteratura una forte propensione all’ombra, cui è strettamente connesso il concetto di sabi.
Il wabi sabi, 侘寂, è un valore estetico giapponese basato sull’accettazione della transitorietà delle cose secondo la dottrina buddhista di anitya. Traducibile con bellezza imperfetta è riferibile a quegli oggetti, naturali o artificiali, capaci di evocare in noi una sensazione di serena malinconia.
Wabè la semplicità rustica e sabi la bellezza o serenità che proviene dalla consapevolezza del trascorrere del tempo: così la vita umana e degli oggetti è evidenziata dalla patina, dall’usura, da difetti ed eventuali imperfezioni.
La mostra presentata si ispira fortemente al testo di Tanizaki osservando come l’ombra, diventi mezzo per cui è possibile il recupero e l’esercizio amplificato di tutti i sensi e non solo della vista. Ombra che non si manifesta come oscurità e buio solamente, ma anche attraverso un altro modo di intuire e percepire il colore.
Data la natura itinerante del progetto, la mostra presenta, in ogni occasione di allestimento, una progettazione adeguata e specificatamente pensata per i luoghi prescelti: a Fortunago, antico borgo medioevale in cui il ritmo di vita più lento rispetto alla città favorisce un’attenzione differente, gli spazi non convenzionali a disposizione hanno permesso di esperire le opere con ideali condizioni e giusto tempo. La scelta prevalente ha riguardato opere di scultori che hanno permesso di rivolgersi all’oggetto nello spazio e di aprire una relazione stretta tra la sua corporeità fisica e l’incorporeità cangiante della sua ombra che, per le peculiari condizioni di luce, poteva evolvere e cambiare durante l’arco della giornata. Il cambiamento della percezione nell’osservatore apriva un rapporto con la dimensione del tempo, e le influenze delle diverse condizioni di luce date dal passaggio dei giorni e delle stagioni differenti.
Negli spazi della galleria a Milano le condizioni saranno nuovamente diverse e suggeriranno livelli inediti di lettura delle opere proposte, insistendo e accentuando la riflessione su Tanizaki da cui tutto ha avuto origine.
 

 

con il Patrocinio della Provincia di Pavia e di I Borghi più Belli d’Italia
con il Patrocinio e il contributo di Comune di Fortunago
organizzazione e coordinamento Fortunagoinarte
con il supporto di Michele Perego personal promoter San Paolo Invest e Paraventi Giapponesi – Galleria Nobili
 

 

 

Per informazioni e richiesta immagini ad esclusivo uso stampa contattare:

PARAVENTI GIAPPONESI – GALLERIA NOBILI
Via Marsala 4 Milano – Telefono +39026551681
Raffaella Nobili +393396008358
Alessio Nobili    +393480687073
Orari: lunedì 15.00-19.00; da martedì a sabato 11.00-13.00 e 14.00-19.00