Freschezza di un giardino d’estate. Lo stagno, le carpe, le pietre, gli arbusti e, sulla veranda, noi che ci riposiamo, mentre nelle mente ritornano brandelli di storie, immagini lasciate dai romanzi dello scrittore. Tanizaki Jun’ichirō ha vissuto qui, in questa luce, in questa penombra:
” Per quanto mi riguarda, ho deciso: non v’è modo migliore, per gustare l’aria fresca delle sere estive, che starsene a casa propria, aprire tutte le porte scorrevoli, e sdraiarsi su una stuoia, sotto la zanzariera, nell’ombra.”*
La sua casa è tutta qui, un padiglione in stile modernista in questa città del Kansai, piccola in apparenza, schiacciata com’è fra Ōsaka la megalopoli e l’elegante Kōbe, eppure ricca di un patrimonio invidiabile di ville progettate da grandi architetti. Qui Frank Lloyd Wright, là Ando Tadao…
* Da Libro d’ombra (In’ei raisan), Milano, Bompiani, 1982, p. 84.
Traduzione di Atsuko Ricca Suga.