Questo mese: zuppa di pesce!

Banco del pesce al mercato di Nishiki-koji, Kyoto
Banco del pesce al mercato di Nishiki-koji, Kyoto

 

 

Yosenabe

Zuppa di pesce alla giapponese

 

 

Preparazione: 1 ora

Cottura: il tempo della cena

* Per i termini in corsivo si veda il glossario a fine ricetta.

 

2 filetti di pesce bianco (merluzzo, pagello) – 200 g di salmone – 8 gamberi – 20 vongole rosse – 1 calamaro – 4 funghi shiitake – 100 g di spinaci freschi – 8 foglie di cavolo cinese o di verza – 1 porro – 1 carota – 1 tōfu – 4 pezzi di mochi – 4 tazze di brodo dashi (può essere preparato con la testa del pesce bianco) – ¼ di tazza di sake – ¼ di tazza di salsa di soia usukuchi

Le dosi sono per 4 persone.

 

Condimento:

4 ciotoline di ponzumomiji oroshisarashi negi o anellini di porro – shichimi tōgarashi

 

Preparazione (in breve)

  • Pesce a carne bianca tagliato a grossi bocconi con la pelle;
  • Salmone a grossi bocconi senza pelle;
  • Gamberi senza carapace, testa e filamento intestinale;
  • Vongole fatte spurgare e ben lavate;
  • Calamaro pulito e senza pelle, affettato ad anelli o striscioline;
  • Funghi shiitake fatti rinvenire in acqua, privati del gambo, scolati e tagliati a metà (tenere l’acqua dell’ammollo);
  • Spinaci (o altro vegetale a foglia verde) ben lavati;
  • Foglie di hakusai lavate e tagliate a strisce larghe due dita;
  • Porro lavato e affettato in diagonale;
  • Carota pelata, lavata e tagliata a fiore (o a fette diagonali);
  • Tōfu tagliato a grossi cubi;
  • Mochi già pronto.

 

Preparare il brodo dashi, unirvi il sake, la salsa di soia e mettere sul fuoco; quando comincia ad avvicinarsi al bollore, unire gli ingredienti, cominciando da quelli che richiedono maggior tempo di cottura, e anche pezzi di pesce, che cuoceranno velocemente.

Ogni commensale avrà una ciotolina di condimento, in cui scioglierà, a gusto, il momiji oroshi, il sarashi negi e 1 pizzico di shichimi tōgarashi. In questa salsa saporita intingerà pezzi di pesce e verdure man mano che sono cotti. Durante la cottura è necessario schiumare.

 

Gli ingredienti possono essere i più vari, non vi sono regole precise, se non il fatto che debbono essere presenti elementi del mare e del monte, che siano di stagione e ne portino in tavola il sapore e l’aroma.

Oltre a (o invece di) quelli indicati si potranno avere: scampi, anguilla, ostriche, granchio, orata; pollo, tōfu; chiodini o altri funghi (anche coltivati), zucca, germoglio di bambù ecc.

 

Retro di Tsukiji, il mercato del pesce di Tokyo. Agosto 2007.
Retro di Tsukiji, il mercato del pesce di Tokyo. Agosto 2007.

Glossario

 

brodo dashi  è il brodo base, preparato con alga konbu e scaglie di pesce secco (katsuobushi). In commercio esiste un preparato per brodo istantaneo (in polvere o in granuli) che può degnamente sostituire quello “fatto in casa”.

daikon  ramolaccio bianco gigante che assomiglia a un’enorme carota (daikon significa infatti “grossa radice”).

funghi shiitake  prendono il nome dall’albero shii (lat. Castanopsis cuspidata, una sorta di castagno-quercia) sui cui ceppi crescono i funghi, oggi anche coltivati, che vengono raccolti in primavera e in autunno. Si vendono freschi o secchi (e allora vanno lavati per eliminare le impurità e fatti rinvenire in acqua tiepida, per un’ora o più). Possono essere sostituiti dagli champignon o da grossi chiodini, ma il risultato è del tutto diverso.

hakusai   cavolo cinese 

mochi  alimento invernale, consumato tradizionalmente nel periodo di Capodanno. Si prepara con riso glutinoso (mochigome) cotto a vapore, pestato a lungo in un grosso mortaio di legno finché diviene una pasta molle ma compatta, che va poi modellata in piccole focacce.

momiji oroshi (lett. “foglie di acero grattugiate”), condimento rosso e piccante che si usa per ravvivare il sapore di alcuni cibi. Si ottiene grattugiando un pezzo di daikon da 10-15 cm steccato con peperoncini rossi piccanti.

ponzu  condimento preparato mescolando bene 1 cucchiaio di limone, 1 cucchiaio di salsa di soia, 1 cucchiaio di brodo dashi

salsa di soia usukuchi  di colore meno scuro della salsa di soia più comune, viene adoperata in minore quantità perché, essendo più salata, permette di insaporire i cibi durante la cottura senza colorirli troppo. Di difficile reperibilità in Italia, può essere sostituita dalla salsa di soia di tipo normale.

sarashi negi (lett. “nuvola di porro”). Per ottenerla: tagliare la parte bianca di 1 porro mondato e lavato a pezzi di 4-5 cm, incidere per il lungo le foglie esterne (senza la parte centrale) e affettare ancora per il lungo a filini sottilissimi. Porre il tutto in un pezzetto di tela inumidita, chiudere come un fagottino e, stando sotto l’acqua fredda corrente, lavorarlo tra le mani finché si è ammorbidito. Strizzare bene il fagottino e aprirlo: i fili di porro saranno arricciati e aggrovigliati. Gonfiarli con le dita e disporli in un soffice mucchietto, come una nuvola. 

shichimi togarashi  mistura di spezie ed erbe aromatiche, detta dei “sette (shichi) sapori (mi)”. Contiene peperoncino, semi di sesamo nero e di papavero, alga essiccata e altro (semi di canapa, di lino, di ravizzone, pepe bianco, buccia secca di mandarino, ad esempio). Ogni negozio specializzato si tramanda il mestiere da generazioni e ha la propria ricetta, che considera l’unica e la migliore.

tōfu  alimento a base di soia che ha la consistenza di un solido budino, è poco saporito e si ottiene facendo rapprendere il latte di soia con un coagulante. In Giappone è venduto fresco di giornata in forma di panetti rettangolari.

Ricetta e glossario tratti dal libro dell’amica

Graziana Canova Tura,giappone cucina cop

Il Giappone in cucina,

Nuova edizione riveduta e aggiornata,

Milano, Ponte alle Grazie, 2006

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