Puro piacere del tatto è sentire il tepore del legno dell’engawa – la veranda della casa tradizionale giapponese – sotto i piedi nudi, mentre si costeggia il minuscolo giardino, quello tsubo niwa che conduce alle stanze più isolate, e che intanto vi consola con la sua calma e circoscritta bellezza.
Il contatto con la nuda materialità del legno è qui ben diverso da quello che sentiamo quando accarezziamo un tavolo o gli incastri di un mobile antico, è invece un’appropriarsi della materia prima, polita dai carpentieri e constantemente lucidata dal passaggio di stracci e di cure. Il toccare con i piedi nudi conserva, credo, qualcosa di un atto primitivo e, al tempo stesso, intimo. Come se le piante dei piedi potessero più sottilmente trasmetterci un’emozione.
Un puro piacere.