Parigi, itinerari giapponesi. 2

Spazio non convenzionale, dalle risorse inaspettate e dalle proposte diversificate, la Maison du Japon di quai Branly ospita al pianterreno un piccolo ma fornitissimo negozio, “Culture Japon”: libri, cancelleria, qualche dvd, vasi, vasellame, teiere, bento, furoshiki e carte da origami, il tutto rigorosamente made in Japan.

Per la verità si tratta di uno dei tanti negozi che offrono oggetti giapponesi, qui a Parigi. Vero, ma la scelta è accurata e, per quello che riguarda i libri, niente affatto banale. Con qualche piccola rarità da cogliere al volo, come la bella e preziosa monografia di Claire Dodane su Yosano Akiko, poetessa che amo profondamente, introvabile persino sul web.° E un piccolo libro di splendide immagini del Giappone, opera di un gruppo di fotografi che intendono raccogliere in questo modo fondi per il Tōhoku martoriato.

Già, il Tōhoku. Tante sono le dimostrazioni, in questi pochi giorni di vagabondaggio, di flânerie, che qui non ci si dimentica di quello che è successo l’11 marzo. Che si continua a raccogliere fondi, ricordi, pensieri solidali. Che si tratti del quaderno di raccolta dei messaggi sistemato nell’atrio della Maison du Japon, come del cartello che invita alla mobilitazione esposto all’interno di una caffetteria (punto vendita della onnipresente catena Usa) di rue Saint-Antoine, che ricorda il suo appoggio alla Croce Rossa giapponese.

Non ci si dimentica e, del resto, non si deve.

Letto oggi in metropolitana:

La souffrence n’a ni origines, ni religion, ni genre.

 

°Claire Dodane, Yosano Akiko. Poète de la passion et figure proue du féminisme japonais, Paris, Presses Universitaires de France, 2000.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *