Flânerie del sabato pomeriggio.
Ci ha fatto tenerezza, vuoto com’era il sabato sera mentre tutto intorno gruppetti di persone si affollavano davanti alle vetrine dei ristoranti giapponesi e siamo entrati: un ristorante cambiogiano (Phnom Pen Saigon) ha così deliziato i nostri palati con gusti insoliti e freschi che non conoscevamo. Una bella scoperta, la cucina cambogiana gustata in questo piccolo, piccolissimo restò in rue Sainte-Anne!
Poco prima eravamo passati davanti alla vetrina di un negozio davvero singolare: giapponese, ça va sans dire!
Da Marugen, in rue des Petits-Champs quasi all’angolo con rue Sainte-Anne, si trovano infatti i tipici abiti da lavoro degli operai giapponesi, i tobi, pantaloni dalla gamba larghissima ma stretti alla caviglia, i jikitabi, calzature aderenti con suola rigida e alluce separato, e poi t-shirt di tutti i tipi, oggetti insoliti, gli immancabili manekineko, e molto altro ancora. In un angolo a disposizione dei clienti c’è persino un purikura! In un attimo avrete la vostra foto, formato francobollo e adesiva, personalizzata con un disegno a vostra scelta (10 anni e più fa un must per tutti coloro che viaggiavano per l’arcipelago). Insomma, un luogo che è una vera miniera per tutti gli appassionati (e i nostalgici) del Giappone. E in vetrina c’è anche un’armatura… non sappiamo quanto originale ma di sicuro effetto!
Anzi, no, lo sappiamo: è un’armatura utilizzata per il film L’ultimo samurai.
A suo modo storica, n’est-pas?