“L’avvelenata” ovvero propositi per l’anno nuovo.

Personalissimi propositi per l’anno 2017.

Quest’anno niente diplomazia, niente freni inibitori. Mi sono stancata di assistere a certi episodi stando zitta. Sto parlando, naturalmente, del mio ambiente. Giappone e dintorni.

Ho già iniziato disertando degli “imperdibili” eventi milanesi. Che straordinario senso di libertà! La libertà di scegliere di lasciar perdere degli idioti, tronfi e pieni di sé, per esempio. Che sollievo!
Un esempio.

Mentre delle persone capaci, che stimo e ammiro, fotografi e artisti, calligrafi e pittori, fanno fatica a trovare una sede per esporre, arriva il genio di turno a cui tutti aprono le porte. E espone senza che nessuno metta in dubbio il suo genio, naturalmente.
Ho troppi amici che stimo per non vedere in cose come queste una palese ingiustizia. Ci posso far qualcosa? Io, senza mezzi? No, ovvio. Ma la vita è una sola.
Continuerò per quel che posso a far conoscere e valorizzare le persone in cui credo, quelle che lavorano sempre nell’ombra. Isolate magari. Ma non farò da amplificatore alle persone che non stimo e che, magari, a volte, vorrebbero usarmi. Non glielo permetterò.
Siete avvertiti.

Kawagoe. Uno dei cinquecento rakan (discepoli del Buddha) sembra sorridere. (Estate del 2009).
Kitain di Kawagoe. Uno dei cinquecento rakan (discepoli del Buddha) sembra sorridere. (Estate del 2009).

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