L’arte del kufu. Verso Natale, ma apprezzando il poco.

 

Nella casa di Kyōto che non dimenticheremo. Estate 2009.

 

“Il kufu è un concetto zen utilizzato sovente nella quotidianità. È l’arte di far cose con i mezzi che si hanno sottomano, in tutte le situazioni. È organizzare un pasto con i resti che si trovano in frigo, piegare i propri indumenti in un foulard legato ai quattro angoli fino a che non si trova spazio dove riporli o la borsa per trasportarli, indossare due maglioni uno sull’altro al posto di correre in un negozio ad acquistarne uno più caldo quando le temperature si fanno più rigide.

Il kufu è impiegare la propria immaginazione per raggiungere uno scopo senza aver bisogno di procurarsi qualche cosa in più, e apprezzare ciò che si ha utilizzandolo al meglio ed evitando così lo spreco.

Più che gli oggetti, sono la grazia e l’eleganza con le quali si vive qui, in Giappone, a essere arte. Come vivere con poco e di poco, questo si impara. Prendere le cose nello stato in cui sono e ricavarne il meglio; fare di un luogo piccolo e privo di attrattive, apparentemente spartano, un luogo confortevole e caldo. Lo zen invita persino a limitare i tre “bisogni vitali” vale a dire l’abbigliamento, il cibo, il sonno. Questa autodisciplina, ci insegna lo zen, permette di affrontare qualsiasi tipo di situazione mettendo in campo esattamente e strettamente solo il giusto sforzo (né troppo né troppo poco) e insegna a controllarsi allo scopo di affrontare qualsiasi pericolo, che sia esterno o dentro di noi (passione, gelosia, stanchezza del vivere…).

Lo zen insiste sul fatto che ogni scopo può essere raggiunto con i mezzi che si hanno a disposizione, a condizione di mantenere vigile lo spirito.”

 

“Avere ciò che si vuole è segno di ricchezza, ma essere capace di farne a meno è segno di forza.”  George MacDonald

 

Dominique Loreau

 

Da L’art de l’essentiel, J’ai LU, Paris, 2008, p. 222-223.

 

Dominique Loreau è una saggista francese che vive da molti anni in Giappone. Ha adottato uno stile di vita frugale all’insegna della semplicità e con i suoi libri ci insegna a far spazio attorno a noi e dentro di noi, liberandoci del superfluo e imparando ad apprezzare l’essenziale. Una donna che mi ispira.

 

 

 

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