La Domenica del Kimono

La domestica di Tanizaki

Kiyokata Kaburaki (1878-1972), Bjijin-zu (1931), Ashikaga Hon-Meisen Poster. Dal catalogo Vivid めいせん, Seigensha, Kyoto, 2016.

“Suzu arrivò in un frizzante pomeriggio di sole, vestita con un kimono foderato meisen rosso amaranto con motivo tatewaku giallo e verde, e con sopra uno haori a piccole girandole gialle, grigie e amaranto (era il suo colore preferito, le donava moltissimo) su fondo verde. Portava i capelli a caschetto e la vita fasciata da un grazioso heko obi. Aveva ventun anni.

All’epoca, le giovani donne che si accingevano a prendere servizio presso una famiglia si presentavano in abiti molto sobri, per esempio indossando un semplice maglioncino lavorato ai ferri. Pertanto Raikichi rimase subito rapito nel vedere Suzu avvolta nel suo incantevole kimono.”

Tanizaki Jun’ichirō

(1886-1965)

Da: Le domestiche (Daidokoro taiheiki, 1963), traduzione di Gianluca Coci, Guanda, 2018, p. 197. 

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🔎Cos’è meisen? Meisen è un tessuto di seta noto come “egasuri” per il quale era utilizzato filo spesso  ricavato da bozzoli rovinati ed era prodotto principalmente nella prefettura di Gunma. I kimono meisen, in seta meno pregiata ma resistenti e venduti a prezzi moderati, si erano diffusi agli inizi del XX secolo ed erano molto apprezzati in situazioni informali. I loro motivi colorati e audaci li hanno resi di moda tra le giovani donne intorno alla fine del periodo Taishō (1912-1926) e nella prima parte del periodo Shōwa (1926-1989).

Il tatewaku è un motivo decorativo risalente al periodo Nara (710-794) e costituito da linee serpentine perpendicolari.

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