Mi colpiva, quel verde fresco e nuovo degli aceri, contrasto luminoso contro il grigio delle tegole, e il legno scuro, e la corteccia sugli edifici. Le decorazioni d’oro, ricami in cui prevaleva il crisantemo imperiale, dialogavano con i crisantemi che ornavano le tegole, in un infinito gioco di rimandi che ci ricordava il luogo dove ci trovavamo. Ma su tutto era la primavera a trionfare, una primavera senza pioggia, in cui il sole già anticipava i colori dell’estate.