Quasi una cartolina da Kyōto, lo so e l’immagine appare stereotipata, scontata. Succede che le cose scappino di mano, la prima volta che si arriva a Kyōto in primavera. Ogni chioma fiorita sembra un regalo, un dono inatteso che si rivela lì, solo per noi, davanti ai nostri occhi, proprio in quel momento. E tutto si trasforma in scenografia di primavera, nel fantasmagorico teatro kabuki della nostra mente…