みちのくの
しのぶもぢずり
誰故に
乱れそめにし
我ならなくに
Michinoku no
shinobu moji-zuri
tare yue ni
midare some ni shi
ware naranaku ni
Kawara no Sadaijin
(Minamoto no Tōru)
(822-895)
Come l’intricato disegno sulla tela | Fragile stoffa | A causa di chi |
tinta con l’erba dei sospiri | come quella dipinta | avrei iniziato a confondermi |
nel lontano paese del profondo est | a Michinoku | come i nontiscordardimé |
confuso io mai sarei | per te mi sono confuso, | dei tessuti screziati di Michinoku |
per nessuna se non per te. | donna, non per colpa mia. | se non per te? |
Trad. di Sagiyama Ikuko. | Trad. di Nicoletta Spadavecchia. | Trad. di Andrea Maurizi. |
Fonte per il testo giapponese:
Japanese Text Initiative della University of Virginia Library.
Le traduzioni sono tratte da:
Sagiyama Ikuko (a cura di), Kokin Waka shū. Raccolta di poesie giapponesi antiche e moderne, Milano, Ariele, 2000.
Nicoletta Spadavecchia, Michelangelo Coviello (a cura di), Fujiwara Teika. Tanka. Antologia della poesia classica giapponese, Milano, Corpo 10, 1990.
Andrea Maurizi, Poesie di cento poeti in Virginia Sica, Francesca Tabarelli de Fatis (a cura di), Lo spirito giovane della calligrafia classica. Personale di Kataoka Shikō, Trento, Go Book, 2006.
☛ Ho scelto queste traduzioni e non altre, che pure esistono, perché già nella mia disponibilità.
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L’immagine che ho scelto per illustrare il waka n°14 è di Utagawa Kuniyoshi (1797-1861), artista del tardo periodo Edo la cui sensibilità è, inevitabilmente, molto diversa da quella che ha dato origine al componimento poetico del figlio dell’imperatore Saga, Minamoto no Tōru, uno dei Sei Poeti Immortali della tradizione.
E in questa immagine, ecco cosa vedo.
Il poeta e ministro della Sinistra (sadaijin), abbigliato nelle sontuose vesti di cortigiano, è raffigurato all’interno della sua residenza, che aveva fatto erigere sulla riva occidentale del fiume Kamo, e nella quale era solito ospitare raduni poetici con i più celebri nomi dell’epoca, come Ki no Tsurayuki. Proprio a causa della vicinanza dei suoi padiglioni al letto del fiume (kawara), Tōru era chiamato Kawara no Sadaijin (lett. “il ministro della Sinistra del letto del fiume”).
Nella stampa di Kuniyoshi il poeta regge fra le mani il capo di una pezza di preziosa stoffa di Michinoku, forse valutandone i disegni, mentre, accanto a lui, un giovane attendente, dal volto di bellezza delicata e dai tratti quasi femminei, abbigliato con una veste semi-formale riccamente decorata, sta srotolando altre pezze, per permettere al poeta di fare la propria scelta.
Più discosto, e in piedi, un personaggio dalle vesti più modeste, forse colui che ha avuto il compito di presentare i rotoli, ha le braccia cariche di stoffe e sembra attendere in atteggiamento di rispetto e premura.
Lo sfondo è occupato a sinistra di chi osserva la scena dallo scorcio di un tokonoma in cui è disposto un vaso in ceramica bianca e blu dal lungo collo con una composizione di camelie e, in un angolo, una pila di libri: chiaro riferimento alla fama del sadaijin di maestro di eleganza e d’arte l’uno e alla sua vocazione di letterato gli altri.
Sulla figura del ministro-poeta sembra incombere un paravento a due ante che è in realtà alle sue spalle. Si tratta di un uta byōbu (paravento poetico) che reca attaccati, o dipinti, fra la decorazione vegetale, alcuni componimenti poetici, prassi molto antica e, qui, riferimento al talento poetico di Tōru. La scena, intima e domestica, rivela con sottigliezza la personalità del poeta, amante della bellezza e dell’eleganza e, proprio per questo, forse preso a modello da Murasaki Shikibu, per il suo protagonista, l’inarrivabile principe Genji. O così, almeno, amano pensare alcuni studiosi.