秋の田の
かりほの庵の
苫をあらみ
わが衣手は
露にぬれつつ
Aki no ta no
Kariho no iho no
Toma o arami.
Waga koromode wa
Tsuyu ni nuretsutsu.
Tenji tennō
(626-671)
Son così sconnesse le stuoie | Sulla risaia | Le fessure nel tetto di giunchi |
della capanna, della capanna temporanea | la capanna è instabile | del riparo di fortuna |
della risaia d’autunno | le stuoie rade | eretto tra le risaie in autunno |
che sulle mie maniche | e dentro le mie maniche | fan sì che le maniche delle mie vesti |
la rugiada penetra, penetra. | entra la rugiada entra. | si aspergano senza sosta di rugiada. |
Traduzione di Marcello Muccioli. | Traduzione di Nicoletta Spadavecchia. |
Traduzione di Andrea Maurizi. |
Le traduzioni sono tratte da:
Marcello Muccioli (a cura di), La centuria poetica, Milano, SE, 2010 (prima edizione: Firenze, Sansoni, 1950).
Nicoletta Spadavecchia, Michelangelo Coviello (a cura di), Fujiwara Teika. Tanka. Antologia della poesia classica giapponese, Milano, Corpo 10, 1990.
Andrea Maurizi, Poesie di cento poeti in Virginia Sica, Francesca Tabarelli de Fatis (a cura di), Lo spirito giovane della calligrafia classica. Personale di Kataoka Shikō, Trento, Go Book, 2006.
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L’immagine che ho scelto per illustrare il waka n°1 è di Utagawa Kuniyoshi, artista del tardo periodo Edo la cui sensibilità è, inevitabilmente, molto diversa da quella che ha dato origine al componimento che commenta.
E in questa immagine, ecco cosa vedo.
Il lavoro dei contadini nella risaia, fra cui spicca la figura flessuosa di una fanciulla che sembra guardare lontano, come distratta d’improvviso da qualcosa o qualcuno che non possiamo vedere, è quello del raccolto. Le spighe di riso si piegano sotto i falcetti dei lavoratori chini e intenti alla loro occupazione. Le fascine vengono strette dalle corde, si accumulano e qualcuno, al limite della risaia, se le carica a bilanciere sulle spalle. L’indaco delle casacche degli uomini e il blu intenso dei kimono delle donne, il bianco-azzurro degli hachimaki di cotone a raccogliere le gocce di sudore sulla fronte, spiccano fra il giallo-verde delle messi e il colore uniforme della terra.
L’imperatore poeta è distante, sullo sfondo, nel suo padiglione che guarda il mare. Lo sguardo rivolto alla distesa azzurra, sotto un cielo che sfuma dal blu intenso al rosa dell’alba, il gruppo di cortigiani sembra lontano, molto lontano. Una visione di quiete e di agi che nulla a che vedere con la scena che avviene in primo piano e che sembra interessare maggiormente Kuniyoshi: la vita palpitante dei contadini e la celebrazione del raccolto d’autunno.
Cara Barbara san, si tratta di una piccola introduzione al Buddhismo, pubblicata dalla casa editrice Bibliografica di Milano. Ecco qui:
http://www.libreriauniversitaria.it/buddhismo-marangoni-rossella-editrice-bibliografica/libro/9788870759211
Uscirà ai primi di marzo. Un caro saluto e a presto.
Non sarebbe così gentile da lasciare almeno un piccolo indizio sul nuovo libro? Almeno la casa editrice…
Gentilissima Barbara san, che piacere! Grazie per la Sua fedeltà! Il 2016 è stato un anno ricco di impegni (fra cui un libro che esce ora) e così ho trascurato il blog. Vediamo di rimediare quest’anno, d’accordo? :-) Un carissimo saluto e buona lettura!
Gentilissima Rossella,
aspettavo da tempo un post di questo tipo. Mi mancavano le sue piccole lezioni/ispirazioni sul Giappone. Rimpiango di essere confinata a Roma perchè non posso iscrivermi ai suoi corsi…adesso sono molto curiosa riguardo il prossimo post, la raccolta di Fujiwara no Teika che possiedo è quella curata da Muccioli (ed. SE).