Versi di Daigū Ryōkan.
Una piccola silloge sul tema dell’inverno.
Un poeta, e monaco, di periodo Edo, la neve, il tempo che passa…
In un fiocco di neve,
che presto si scioglie,
c’è tutto l’universo;
da tutto l’universo
scende un fiocco di neve.
***
Durante il sonno,
nella capanna di paglia,
mi sveglia d’improvviso
il rumore della grandine
che batte forte sui bambù.
***
Dalla cima del monte Kugami,
vedevo il tramonto nel cielo invernale.
mentre raccoglievo legna nel bosco
e attingevo acqua alla sorgente,
tutto attorno era di un azzurro cupo.
***
Neve fresca, stamani, all’ingresso del tempio;
le piante sono tutte argentate.
Da dove viene quel bambino
che allegramente lancia palle di neve?
***
Come sono lunghe queste notti invernali!
Interminabile attesa della luce del giorno.
La lampada si è spenta, non c’è più legna nel focolare.
Coricato, sento solo il rumore della pioggia.
***
A settant’anni, rivedo il mio passato;
ho esaminato bene l’umana condotta.
Nessuno passa, qui, in questa notte di neve;
l’incenso brucia davanti alla finestra.
***
D’inverno, nell’undicesimo mese,
la neve cade abbondantemente.
Mille montagne, un solo colore,
nessuna traccia d’uomo sui sentieri.
Tutto il passato è ormai un sogno.
La fragile porta è ben chiusa;
rami secchi ardono nella notte,
mentre leggo poesie di antichi saggi.
***
Solo, di notte, nella mia capanna,
contemplo, pensieroso, la neve che cade.
Viene dai monti il grido delle scimmie,
il ruscello della valle non si ode più,
passo l’intera notte della veglia;
poi scaldo il pennello col respiro
e scrivo questa poesia.
Daigū Ryōkan
(1758-1831)
Traduzione di Luigi Soletta. Da: Poesie di Ryōkan. Monaco dello zen, Milano, La Vita Felice, 1994, pp. 77-79.