Poesie d’agosto. Per il 6 agosto scelgo una poetessa sopravvissuta a Hiroshima.

Parco della Pace, Hiroshima, agosto 1998. Il nostro primo viaggio a Hiroshima.

 

ヒロシマというとき

 

〈ヒロシマ〉というとき
〈ああ ヒロシマ〉と
やさしくこたえてくれるだろうか
〈ヒロシマ〉といえば〈パール・ハーバー〉
〈ヒロシマ〉といえば〈南京虐殺〉
〈ヒロシマ〉といえば 女や子供を
壕のなかにとじこめ
ガソリンをかけて焼いたマニラの火刑
〈ヒロシマ〉といえば
血と炎のこだまが 返って来るのだ

〈ヒロシマ〉といえば
〈ああ ヒロシマ〉とやさしくは
返ってこない
アジアの国々の死者たちや無告の民が
いっせいに犯されたものの怒りを
噴き出すのだ
〈ヒロシマ〉といえば
〈ああ ヒロシマ〉と
やさしくかえってくるためには
捨てた筈の武器を ほんとうに
捨てねばならない
異国の基地を撤去せねばならない
その日までヒロシマは
残酷と不信のにがい都市だ
わたしたちは潜在する放射能に
灼かれるパリアだ

〈ヒロシマ〉といえば
〈ああ ヒロシマ〉と
やさしいこたえがかえって来るためには
わたしたちは
わたしたちの汚れた手を
きよめねばならない

 

Quando diciamo “Hiroshima”

 

Quando diciamo “Hiroshima”,

credete che ci rispondano con un commosso “Ah, Hiroshima”?

A “Hiroshima” rispondono “Pearl Harbor”

a “Hiroshima” rispondono “massacro di Nanchino”

a “Hiroshima” rispondono “e a Manila il tribunale del fuoco, donne e bambini stipati in fosse,

su cui avete versato benzina per dargli fuoco?” A “Hiroshima”

ci risponde un’eco dal sangue e dalle fiamme.

 

Quando diciamo “Hiroshima”:

non ci viene risposto con un commosso “Ah, Hiroshima!”;

dai popoli dell’Asia, dai loro morti, dai loro mutilati,

sorge un urlo di collera dei violati.

Quando diciamo “Hiroshima” per sentirci rispondere con

un commosso “Ah, Hiroshima”,

dobbiamo aver riposto le armi, dobbiamo aver eliminato

le ragioni opposte.

Fino a quel giorno Hiroshima resta una città

amara di orrore e tradimento,

restiamo paria ardenti nella luce latente.

 

Quando diciamo “Hiroshima”:

perché ci rispondano un commosso “Ah, Hiroshima”,

dobbiamo noi per primi lavare

le nostre mani sporche.”

 

 

Kurihara Sadako 

(1913-2005)

 

📖 Fonte per la traduzione: 

Ito Narihiko, “Il tema della bomba atomica in letteratura” in L’Umana Avventura, n°estate/autunno 1988, p. 46.

 

📚 Sulla poetessa Kurihara Sadako in italiano si può leggere:

Daniela Travaglini, La voce di Kurihara Sadako. Ciliegi di Hiroshima e la poetica della bomba atomica, Aracne, Roma, 2019.