Una giovane donna
Keiko indossava lo stesso kimono della sera prima. Sulla seta lucente, di un pallidissimo azzurro, erano disegnati pivieri in volo tra fiocchi di neve. Gli uccelli erano colorati, ma nell’insieme il kimono era piuttosto spento per una ragazza giovane come lei. Le tinte erano troppo tenui per un kimono da festa.
“È un kimono stupendo. L’ha forse disegnato la signorina Ueno?” domandò Oki.
“No” rispose Keiko. “L’ho disegnato io. Ma non è venuto proprio come l’avevo in mente.” Così dicendo, Keiko arrossì.
I toni tenui del kimono tuttavia mettevano in risalto i tratti perfetti del suo volto, e rendevano più vivace la sua espressione. Inoltre, nell’accostamento dei colori e nelle variazioni delle forme degli uccelli vi era una freschezza giovanile. I fiocchi di neve sparsi parevano danzare nello spazio.
Kawabata Yasunari (1899-1972)
Da Bellezza e tristezza (Utsukushisa to kanashimi to, 1961-63). Traduzione di Atsuko Ricca Suga.