Quando a poco si avverte nell’aria l’arrivo dell’autunno, la residenza di Tsuchimikado diventa di una bellezza indescrivibile.
Gli alberi presso il lago e le erbette lungo il ruscello acquistano un caldo colore al tramonto e, nel crepuscolo, le voci in incessante cantilena risuonano ancor più struggenti. Una fresca brezza si agita gentilmente, e per tutta la notte il murmure monotono del rivo si fonde con la nenia melodiosa.
Sua Maestà l’Imperatrice, anch’essa, porge ascolto, mentre le dame di corte intrecciano chiacchiere oziose. Ella dev’essere in angoscia per qualcosa che l’affligge, ma cela le sue pene come se nulla fosse fuori posto, in tal modo che invero non necessita commento, ma non posso far a meno di trovare squisito il modo in cui essa influisce nei moti del cuore di una, come me, tanto disincantata della vita. Mi fa dimenticare i miei affanni.
Murasaki Shikibu
Da Diario e memorie poetiche, a cura di Richard Bowring, Milano, Feltrinelli, 1984.
** Una traduzione di Carolina Negri, condotta direttamente sull’originale giapponese, è di prossima pubblicazione.