Fine estate. Oltre il lago, le montagne.

Quelle lame di luce nelle piccole strade.  Da qualche parte nel Canton Ticino, 19 settembre 2015.
Quelle lame di luce nelle piccole strade. Da qualche parte nel Canton Ticino, 19 settembre 2015.

Fine estate di luce dolce e tiepidi raggi.

Fine estate d’amicizia e di luoghi.

In un piccolo villaggio della Svizzera così vicino eppure così lontano da questo caos di case e strade, di clamori e disarmonie.

Poche ore, il tempo di una vacanza. Reale, intensa, fatta di una qualità diversa dell’aria, di nuovi paesaggi, di alberi e prati. Mentre l’uva riempie a poco a poco le cassette rosse impilate lungo il bordo della strada.

Una panchina accanto a una chiesa romanica – le fa compagnia un cipresso – e da lì il cuore si allarga nella visione lontana di boschi e montagne. Laggiù c’è il lago. La eleggerei volentieri luogo prediletto di letture e di viaggi ideali, quelli che mi suggeriscono le pagine e le ombre che il sole crea spostandosi contro le pietre antiche.

Luogo d'improvviso amore. 19 settembre 2015.
Luogo d’improvviso amore. 19 settembre 2015.

Una casa d’amici. E nelle stanze tracce di viaggi, di incontri, di esperienze. Oggetti con una vita e una memoria. L’Asia vicina e gli armadi di queste valli, e il calore della nostra conversazione mentre lo sguardo dalla veranda dove pranziamo raggiunge, oltre il giardino più sotto, le cime degli alberi, la cresta delle montagne vicine e laggiù, in lontananza, la superficie del lago. Più in fondo altri orizzonti sembrano aprirsi: di steppe e di isole, di spiagge e foreste.

E non importa che il temporale si scateni all’improvviso e cada la prima pioggia d’autunno.

Con la mente stiamo sorvolando isole di pini, risaie e piantagioni di tè immerse nella bruma.

Insieme.

 

A Leda e Domenico.

Là dove nasce la pioggia... 19 settembre 2015.
Là dove nasce la pioggia… 19 settembre 2015.

 

 

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