Tornare a Hiroshima, mi dico sempre, serve. Utile per ricordare, per conservare memoria, per non finire smemorati.
Tornare a Hiroshima. Quante volte l’ho fatto? Eppure, ogni volta è come se fosse la prima. Non capirò mai. Non potrò mai capire. Non ci potrà essere consolazione.
Ma il ricordo sì, quello è un dovere. Quella è la nostra consolazione.