È l’estate. E le zanzare bruciano.

 

Su una vecchia cartolina pubblicitaria... uno zampirone! Sapporo, agosto 2001.

 

Sulle zanzare che bruciano

 

Il vostro corpo è minuscolo come un granellino di polvere e la sera, riunite [in sciami] a colonne che s’alzano all’ingresso posteriore delle case, [andate a] fare un rumore di tuono al bordo dei  comignoli [dei tetti]. Molestate la pelle di nobili e plebei, le persone di bassissimo rango, chi non possiede almeno uno shichō? Quanto mai si spende complessivamente, e inutilmente, per causa vostra! I tafani hanno un aculeo nella bocca, le api un pungiglione di dietro, ma non necessariamente per far del male all’uomo, ma solo per difendersi dai nemici, se questi si avvicinano. Proprio come un uomo che cinga la spada. Voi, invece, mirate a coglier di sorpresa le persone, bramose di soddisfare la vostra bocca e la pancia. Solo di rado, impigliate nella tela di un ragno, o afferrate dalla mano dell’uomo, non potete far uso del pungiglione, che è, dunque, inferiore alle forbici del borsaiolo.

Questa sera ho acceso un fascio di foglie di sugi * per [tenerle lontane e] rendere la mia veranda confortevole. Io detesto che profittiate di fessure [per entrare dentro la mia casa]; per questo, sebbene la mia azione possa sembrare puerile, vi affronto con una torcia e vi scaccio. È un inferno che avete voluto voi, non dovete prendervela con altri. Eppure, quando vi osservo, poverette [mi vengono spontanei questi versi]:

Hi wo tori ni

Konu ka wa hito ni

Yakarekeri.

Sono state bruciate

dall’uomo le zanzare che non son venute,

come le tarme, a scaldarsi al lume.

 

Yokoi Yayū (1702-1783)

Dalla raccolta di haibun (schizzo comico) Uzuragoromo (Il vestito di quaglia), pubblicata postuma nel 1787).

Trad. di Marcello Muccioli.

Juban (sotto-kimono) da uomo in seta (part.). Fine XIX sec.

Haibun?”

“Ma che cos’è?”

È un genere letterario che consiste in brevi saggi in prosa disseminati di haiku – proprio come il brano di Yokoi Yayū che ho ritrovato su un vecchio e glorioso manuale di letteratura giapponese e che ho deciso di ricordare qui.

I temi degli haibun sono sempre lievi, a volte francamente umoristici, destinati a un pubblico popolare. Il genere ebbe un certo successo durante il periodo Edo e fu  molto apprezzato e praticato anche dal maestro Matsuo Bashō. La prima raccolta di haibun, Takagura (Un magazzino di tesori), si deve però a Yamaoka Genrin (1631-1672). 

 

* Cryptomeria japonica.

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