Alle sorgenti della poesia giapponese. Il canto dei kami.

Sotto i legni antichi di Ise... Aprile 2013.

Il sacro Yachihoko, per prendere in sposa Nunakaha, principessa delle terre di Koshi, viaggiò fino alla casa di lei e intonò una canzone…

La principessa Nunakaha dalla stanza, senza aprire la porta, intonò due canzoni:

 

Otto migliaia di lance

tanto è sacro sua altezza

il cuore mio di donna tenera erba

è anche esso un uccello, vola fra costa e mare

mi appartiene ora, sarà tuo fra poco

non abbatterlo.

Messi celesti

queste parole come tramandiamo cantiamo.

 

Verdi i monti

dove il sole scende

tenebrosa gemma la notte in desiderio

e luce il tuo sorriso raggiante

le tue forti braccia bianche

la soffice neve dei miei seni intatti

toccheranno al ritmo del fluire di sguardi

mani preziose preziose mani stringeranno

e lungo, un centellinato godimento cederà al sonno.

Non regalare dunque fretta all’amore.

Otto migliaia di lance

tanto è sacro sua altezza.

Queste parole come tramandiamo cantiamo.

 

Traduzione di Paolo Villani.

 

Da: Kojiki. Un racconto di antichi eventi, a cura di Paolo Villani, Venezia, Marsilio, 2006, p. 57.

 

Dedicato ai corsisti del corso sulla poesia waka iniziato ieri, 16 febbraio, alla Libreria Utopia di Milano.