Promenades japonaises à Paris 2013. Attorno al tè.

Nella vetrina, le case di Parigi. Settembre 2013

 

È a pochi passi da Saint-Germain-des-Prés e non poteva essere altrimenti il luogo scelto da Lupicia per aprire la sua filiale parigina. Ci passiamo quasi per caso, in una mattinata di vagabondaggio nel dedalo di vie così amato, fra la chiesa e la Senna: rue de Seine, rue Visconti, rue des Saints-Pères, rue Bonaparte. Bella la flânerie, qui, fra gallerie antiquarie, librerie e botteghe d’arte. Anche se si è senza soldi in tasca, come mi accade in questo periodo (ed essere in viaggio senza soldi a Parigi vuol dire imparare la dura arte del saper resistere alle tentazioni…), ci si sente lo stesso ricchi: di idee, di progetti, di bellezza. Così capita, in rue Bonaparte, di imbattersi in un negozio-galleria che solo negozio non è ma mondo: porta d’ingresso al mondo pregiato, prezioso, del tè. Lupicia, il celebre brand di tè giapponese, ha aperto qui la sua sede parigina, la sua maison des thés frais et raffinés, ed è un tripudio di scatole, aromi, miscele, teiere e il tutto in un ambiente di stile contemporaneo che rievoca la purezza delle forme e dei materiali della tradizione giapponese. Così com’è giapponese l’arte di accogliere il cliente con cura, di offrirgli assaggi e scoperte.

Un gusto franco-giapponese chez Lupicia. Parigi, settembre 2013.

Il tè verde giapponese è proposto in tutte le sue varietà, in tutte le sue declinazioni, qui chez Lupicia, ma altre scatole, di ispirazione retro, sapientemente ideate per venire incontro al gusto della clientela francese e dei turisti che da tutto il mondo giungono a passeggiare da queste parti, racchiudono tè aromatizzati ai fiori, ai frutti, alle spezie, sempre all’insegna della qualità più eccelsa. 

Certo, il gusto del tè pervade la capitale parigina, quasi una “mecca” per gli appassionati: ne sono testimonianza, e non dell’ultim’ora, maisons di nome come Mariage Frères, Fauchon, Le Palais des Thés, per non citare che i primi che mi vengono in mente.

Ma non mancano piccoli negozi come scrigni preziosi, come l’elegantissima Maison de thé japonais Jugetsudo, disegnata dal celebre architetto giapponese Kengo Kuma: una cascata di canne di bambù sotto la quale sono uno spazio raffinato di vendita e degustazione dei migliori tè giapponesi e, nel sottopiano, i tatami e le volte a mattoni costituiscono un’insolito padiglione del tè che accoglie chi vuole iniziarsi alla via del tè (sado) in un ambiente che unisce sapientemente tradizione architettonica giapponese e tradizione francese. Jugetsudo, ovvero “il luogo da cui si ammira la luna”, casa mercantile giapponese di alghe e tè fondata nel 1854 a Edo, ha scelto Parigi nel 2008 per aprire la sua prima filiale all’estero.

Nella teiera, i riflessi della città. Parigi, rue Bonaparte, settembre 2013.

 

 

Non è un caso, certo.

Come non è un caso che proprio qui, a due passi dalla Tour Eiffel, alla Maison du Japon davanti a cui passiamo ogni giorno sotto la pioggia battente, siano periodicamente proposte dimostrazioni di cerimonia del tè e atelier di chanoyu per adulti e bambini nel padiglione del tè che è racchiuso come un gioiello nell’edificio di vetro e cemento che luccica ora sotto i nostri occhi, nella prima pioggia di autunno.

D'improvviso, in una vetrina... Parigi, settembre 2013.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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